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È il ventunesimo romanzo di The Hawk (pseudonimo di Luigi Papanice), quasi tutti polizieschi, molti dei quali dedicati alla fantapolitica, ambientati ai tempi della guerra fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti.  Anche in questo ultimo libro, “L’inganno d’oriente”, l’autore ha proseguito con un mix di azione, giallo, spionaggio e fantapolitica. <<Avevo un’idea nel cassetto o, come dico io, nel “freezer”>> afferma, <<però, quando poi l’ho ripresa in mano, ho voluto impostarla inserendovi qualcosa di personale>>.
Così, durante le ferie estive dello scorso anno in Valle Vigezzo (The Hawk è milanese e per oltre vent’anni ha vissuto a Malesco, ora però per ragioni familiari è rientrato nella sua città), l’ha completato di getto, prendendo spunto dalle tensioni politiche che si crearono ai tempi della presidenza di Donald Trump con il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un.

<<In passato>> prosegue lo scrittore, sorridendo sornione, <<per tre volte ho anticipato fatti, romanzandoli, che poi si sono verificati. In un caso, quando è accaduto “il fatto”, erano trascorsi circa due mesi dalla pubblicazione del mio libro e proprio tu, che mi affiancavi nella presentazione ufficiale, scherzosamente, hai detto che avrei potuto essere incriminato per istigazione a delinquere. Spero ardentemente, vista l’attuale situazione mondiale, che una vicenda simile al testo del mio libro non possa capitare, perché in tal caso saremmo sull’orlo della catastrofe>>.
“L’inganno d’oriente”, come ho accennato prima, richiama, romanzandole, le tensioni dei due capi di stato, americano e coreano, quando millantavano di avere già posizionato sulla scrivania il pulsante per scatenare la guerra atomica.
Occorre qui ricordare che The Hawk da piccolo disegnò una grossa nave da guerra, la cui propulsione pareva generata dal surriscaldamento dell’acqua del mare, che veniva poi espulsa da “ugelli” posti sotto la linea di galleggiamento a poppa del natante stesso. Allora i suoi genitori gli diedero del matto (che sia questo uno dei motivi, oltre la sua irrequietezza giovanile, per cui fu rinchiuso in collegio?). Però, anni dopo: <<Molti anni dopo>> aggiunge l’autore, <<furono prodotte le “moto d’acqua” e altre “idro-imbarcazioni”>>.
Riprendendo quell’aneddoto, The Hawk, nel prologo del romanzo, parla di un “brillante” giovane che ha il pallino per la nautica, il quale scrive più e più volte alla marina USA, al dipartimento per la difesa ecc. sottoponendo il suo progetto per un sommergibile rivoluzionario.
Dopo rocambolesche vicende viene contattato e… anni dopo, com’è scritto nel romanzo: <<era la mezzanotte esatta di un 5 marzo piovoso, la luna era coperta da nuvoloni neri che ne oscuravano la luce, pochissime persone erano ferme su uno dei moli …>>… quando avviene il varo di un rivoluzionario sottomarino al quale per le sue caratteristiche e per volere del progettista viene dato il nome di Seas’s Ghost, ovvero “fantasma del mare.”
Nella prima parte del romanzo è raccontata la defezione dall’esercito USA, per contrasti con le decisioni dei vertici, di un alto ufficiale dei Berretti Verdi che lascia il servizio e si stabilisce in Estremo Oriente.
Nel prosieguo, si narra dei subdoli tentativi per rovesciare il governo americano ricattando un alto personaggio che si trova proprio all’interno del governo e che, con losche manovre politiche, arriva a ricoprire la carica di Vice Presidente.
Da qui tutta una serie di vicende che vedranno casualmente coinvolto il “dimissionario dei Berretti Verdi e altri personaggi compresa la First Lady, oltre ad esponenti coreani e delle forze armate dei due Stati. I nomi ovviamente sono tutti di fantasia; sulla trama, visto il genere, ovviamente non posso aggiungere altro!

Giuseppe Possa

(Giuseppe Possa, The Hawk, Elena Nunziatini)

 

(al centro) Luigi Papanice vincitore del premio Bognanco Terme
con Valter Zanetta e Monica Mancini