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A cura della Pro Loco di Toceno, la personale della pittrice è stata inaugurata sabato 8 luglio 2023 ed è stata aperta fino al 23 luglio.

Antonella Bona: ritorno alla pittura, come passione ritrovata

di Giuseppe Possa

Nel solco di una tradizione prettamente vigezzina, un punto di riferimento ideale, la pittrice di Toceno attinge sì alla pittura locale, ma portando avanti un discorso rievocativo di un passato fortemente suggestivo, con raffinatezza narrativa di timbro emozionale, che avvolge in colori della pittura tipica della terra in cui vive.

Se Antonella Bona di Toceno è tornata a esporre le sue opere, in questa mostra organizzata dalla Pro Loco, è perché ha ritrovato di recente la passione per la pittura. Trascorsa la gioventù e dimenticato il successo iniziale, presa dagli impegni di lavoro e della famiglia, aveva praticamente abbandonato l’arte. Eppure, fin da bambina, l’affascinavano le matite e i colori, forse attratta dai bei carboncini che disegnava un giovane parente, Gianfranco Bona, il quale nonostante fosse autodidatta possedeva una mano eccezionale, come avevo constato tempo fa osservando i suoi lavori.La mamma di Antonella, quando faceva le pulizie nella casa del pittore Paolo Ciolina, portava con sé la figlia, perché non disturbava, anzi se ne stava sempre lì tranquilla, nell’angolo di un tavolo, a colorare sui fogli. Col tempo, l’artista tocenese, figlio del grande maestro Giovanni Battista, si accorse del naturale talento della ragazza e cominciò a fornirle consigli, a darle lezioni di disegno e più tardi a insegnarle a dipingere. La invitò anche a partecipare a qualche collettiva a Toceno e a Craveggia.

Dopo aver frequentato i corsi estivi di carboncino alla Scuola di Belle Arti Rossetti-Valentini di S. Maria Maggiore col maestro Renato Mordasini, si presentò nel 1997 con una mostra personale a Cannero. In seguito, rimasta con pochi quadri perché venduti o donati ad amici e parenti, non aveva più allestito esposizioni, né partecipato a collettive. Un silenzio protrattosi per quasi due decenni, inspiegabile per chi ne conosceva la maestria, sebbene dopo il matrimonio di tanto in tanto, in privato, riprendeva i pennelli e la tavolozza, ma le era difficile ritrovare le energie ispirative e le caratteristiche espressive dei vent’anni.

Alcuni anni fa, però, ebbe la fortuna di incontrare Giuseppe Bergamaschi che la invitò a frequentare i suoi corsi di “affresco vero” che si dipinge con pigmenti messi su calce viva. E lì ha avuto modo anche di seguire le lezioni di pittura del maestro Giulio Adobati.

Antonella, che è nata a Domodossola nel 1969, torna ora con modestia, come se fosse la prima volta, a proporsi al pubblico, con questa succinta mostra personale al suo paese e si presenta con lavori a olio, qualche affresco e alcuni carboncini.

La pittrice di Toceno ha sempre operato con immediatezza e libertà di pennellata. Il suo è un figurativo spontaneo e spigliato, reso con un tenue lirismo che interpreta l’emozione, i sentimenti e le atmosfere paesaggiste del momento. Nelle nature morte coglie la bellezza e la plasticità dei frutti dipinti con un segno rapido, quasi classico, e gli oggetti presenti sono raffigurati nella loro freddezza, con accurata facoltà disegnativa, così come i fiori dei vasi che denotano freschezza espressiva.

I colori nei quadri, poi, mutano, ma rimangono vivi: per esempio, nei panni stesi o nel contesto di certe strutture architettoniche o di forme misteriose con luci vive che fanno risaltare maggiormente le composizioni nell’insieme. Ci sono infine alcuni volti (anche negli affreschi), figure o particolari di esse, che evidenziano stati d’animo precisi, magari d’inquietudine (come nelle mani o nelle fattezze), oppure di tensioni emotive per quel desiderio di voler trasmettere messaggi d’amorevole poesia.

Giuseppe Possa

Antonella Bona e Giuseppe Possa