di Giuseppe Possa
C’è un pittore che abbia creato una miriade di opere qualitativamente buone per una vita intera, senza una ragione plausibile, se non quella compulsiva? Ebbene questo genio “folle” è esistito e ha il suo nome.
E’ possibile che un artista – dopo il diploma a Brera con un maestro come Aldo Carpi e condiscepoli quali Cassinari, Morlotti e altri pittori, con cui ha esposto e che in seguito sono divenuti famosi – per quasi 40 anni disegni chine, carboncini, acquerelli su carta o altri supporti (ne sono stati inventariati e catalogati, per il momento, circa 5.000) e dipinga una miriade di tele – opere tutte di abilità segnica e figurativa degne di un autentico maestro – senza mai più esporre, né vendere un’opera, anzi evitando chi cerca di riportarlo nelle gallerie e muoia senza che qualcuno, escluso i familiari, fosse a conoscenza di quanto abbia saputo produrre il suo talento? In altre parole: c’è un pittore che abbia creato opere di buona qualità per una vita intera, senza una ragione plausibile, se non quella compulsiva? Ebbene questo genio “folle” è esistito e ha un nome: Angelo Corrado Selvini (certo ci sono altri esempi di artisti non noti al pubblico e prolifici, ma loro, al contrario di lui, comunque lottarono per emergere o per non farsi emarginare, senza riuscirci). Continua a leggere
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