Le sue opere, esposte nella mostra personale di Toceno, “ALP underground”, dell’agosto 2020, sono state raccolte in un catalogo. L’autore s’ispira alla tradizione e al paesaggio vigezzino (la Valle dei pittori, in cui vive), ma le sue creazioni, arcane, arcaiche, quasi primordiali, sono realizzate su tavole di legno, lamiere, plexiglass, carton-gesso, in un vortice materico di colori e in un in un intreccio di carta, plastica bruciata, juta, cellofan e materiali diversi di recupero.
prefazione di Giuseppe Possa al catalogo
Per tracciare un “ritratto” artistico di Gabriele Cantadore, sono salito in Valle Vigezzo, “la valle dei pittori”, a Toceno, nel suo studio “fucina”, posto in una costruzione ai limiti del paese, a cui si accede tramite una scala ripida e un po’ stretta. È un ampio locale, con sottotetto a vista e due piccoli soppalchi. Una grande vetrata lo illumina e permette di accedere al balcone, dall’alto del quale si ammirano le montagne circostanti e tutta la vallata. È qui il suo ambiente creativo, dove vige un apparente disordine, ma ci sta pure un soffice divano su cui egli si accomoda in riflessione, quando vuole controllare l’opera “in fieri”, che lavorata in posizione orizzontale sul pavimento, per l’occorrenza, viene appoggiata su un cavalletto. Continua a leggere →
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